Un gruppo di esperti italiani insieme a 43 associazioni civiche di pazienti, supportati dalla coalizione #VITA (Value and Innovation of Advanced Therapies, coordinata dallo studio legale globale Ls Cube), ha avanzato la proposta di riclassificare la spesa sanitaria per le terapie avanzate come spesa d’investimento.
La proposta, rivolta alle Istituzioni europee e agli Stati membri, è stata presentata in occasione dell’evento “Securing equitable patient access to advanced therapies across europe” svoltosi presso il Parlamento europeo ed ha l’obiettivo di evitare che i vincoli di bilancio sanitari possano rappresentare un ostacolo per l’accesso dei pazienti alle terapie avanzate.
Se la spesa per le terapie avanzate fosse contabilizzata come investimento, il costo di queste terapie potrebbe essere ammortizzato negli anni in relazione ai risparmi generati nel tempo. Si tratta sicuramente di un approccio innovativo, che però sarebbe vantaggioso sia per il paziente, che beneficerebbe di trattamenti altamente innovativi ed efficaci, sia per il Servizio sanitario nazionale, che potrebbe ammortizzare il costo della terapia oltre gli anni.
Tale proposta chiede quindi alle istituzioni europee un cambio di paradigma per garantire il diritto di accesso alle cure al maggior numero di pazienti potenzialmente eleggibili, evitando forme di razionamento o problemi di sostenibilità finanziaria.
L’iniziativa, sostenuta dal gruppo di interesse degli eurodeputati “Diritti dei pazienti europei e assistenza sanitaria transfrontaliera”, è stata organizzata da Active Citizenship Network (ACN), la rete europea di Cittadinanzattiva, con il supporto incondizionato della coalizione #VITA.